…rimane la voglia di poesia
…rimane la voglia di poesia
Charles
Baudelaire
A una
passante
Ero
per strada, in mezzo al suo clamore.
Esile
e alta, in lutto, maestà di dolore,
una
donna è passata. Con un gesto sovrano
l’orlo
della sua veste sollevò con la mano.
Era
agile e fiera, le sue gambe eran quelle
d’una
scultura antica. Ossesso, istupidito,
bevevo
nei suoi occhi vividi di tempesta
la
dolcezza che incanta e il piacere che uccide
Un
lampo.. e poi il buio! – Bellezza fuggitiva
che
con un solo sguardo m’hai chiamato da morte,
non
ti vedrò più dunque che al di là della vita,
che
altrove, là, lontano – e tardi, e forse mai?
Tu
ignori dove vado, io dove sei sparita;
ed è come se avessi vinto un pò anch’io
E
sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che
non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con
domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d’amarti solo
io.
Con troppe lacrime piangi, Maria,
solo l’immagine d’un’agonia:
sai che alla vita, nel terzo giorno,
il figlio tuo farà ritorno:
lascia noi piangere, un po’ più forte,
chi non risorgerà più dalla morte”.
buona pasqua a tutti
Aspetto,
passano i treni,
i destini, gli sguardi.
Mi porterebbero dove
non sono stato mai.
Ma io non cerco nuovi cieli.
Io voglio
stare dove sono stato.
Con te, ritornarci.
Che intensa
novità,
ritornare un’altra volta,
ripetere mai uguale
quello
stupore infinito.
E fino a quando non verrai tu
io resterò
sulla sponda
dei voli, dei sogni,
delle stelle,
immobile.
Perché so che dove sono stato
non portano né ali,
né ruote, né vele.
Esse vagano smarrite.
Perché so che dove
sono stato con te
si va solo con te, attraverso te
dedicato a tutti coloro che aspettano (invano) che il passato torni….
Non
esiste la consapevolezza di sè,
quando questa si scontra con l’altrui
incoscienza…
un pigiama a righe
mi parla di te
sono righe bianche e grigie
innumerabili
poichè i giorni non finiscono mai
smetterai il pigiama ogni mattino
resteranno le righe
che oramai posson solo proteggerti
non più impedirti di vivere.
by L.G.
(Isaia 34,14)
Io sono Lilith, la dea delle due notti che torna dall’esilio
La leggenda narra che che fui creata dalla terra per essere la prima donna di Adamo, ma io non mi sono sottomessa
Mi nutro del mio corpo perchè non mi si creda affamata
nulla mi soddisfa, nulla mi sazia, ed ecco che ritorno per essere la regina degli smarriti nel mondo.
Io sono Lilith, il segreto delle dita che insistono
Io sono Lilith e ritorno dal mio esilio per ereditare la morte della madre che ho generato